FUKUSHIMA, a 10 anni dalla tragedia Jasga vi racconta….

gioco fatto dai bimbi di Fukushima

regali ricevuti da donazioni

concerto per la ricostruzione

monumento alle vittime

giochi realizzati dai bimbi di Fukushima

amici della piccola Nako

Romics 2015
mostra di okiagari koboshi
okiagari koboshi
okiagari koboshi

oggetti di arte popolare del Tohoku

concerto per Fukushima

Sono passati esattamente dieci anni da quell’11 marzo 2011, dalla triplice tragedia del terremoto, dello tsunami e dell’incidente alla centrale nucleare che ha sommerso nel dolore il Giappone e il mondo intero: oggi desidero ripercorrere questi dieci anni durante i quali anche l’associazione JASGA (japanese speaking guides of Rome) ha voluto rimanere vicina a coloro che hanno sofferto. Subito dopo il sisma è stata convocata un’assemblea straordinaria dei soci JASGA che con l’angoscia nel cuore hanno discusso cosa si potesse fare per aiutare parenti, conoscenti e quanti chiedevano aiuto dal nostro amato Giappone e sono emerse tante iniziative a favore degli amici giapponesi.

1)  Raccolta di fondi e di messaggi di solidarietà e incoraggiamento

I membri di JASGA si sono attivati per raccogliere fondi presso agenzie di viaggio, alberghi, ristoranti, parenti, conoscenti e anche da associazioni di guide di altre città come Napoli. I fondi sono stati inviati all’ospedale della Croce Rossa di Sendai e ad un’associazione che si occupa degli animali domestici rimasti senza padrone nella regione del Sanriku; il rimanente è stato utilizzato per l’acquisto di un frigorifero e ventilatori per un istituto assistenziale della città di Date (prefettura di Fukushima).

2) Richiesta di intervento dell’ENIT – Agenzia Nazionale Italiano del Turismo

Dopo l’incidente alla centrale nucleare le aree circostanti sono state evacuate e gli abitanti hanno dovuto abbandonare le loro case senza poter portare niente con sé, separati dai familiari e senza un luogo dove stare se non centri sportivi trasformati in ricoveri di emergenza e alberghi. 36 giovani madri con figli ancora piccoli sono state accolte a Roma affinché potessero allontanarsi dal pericolo delle radiazioni. L’Alitalia ha messo a disposizione dei posti per ogni volo e sono cominciati ad arrivare uno o due madri alla volta con i loro bambini; anche alcuni alberghi hanno messo a disposizione una camera ognuno e così le mamme sono state accomodate in differenti strutture ricettive. Arrivate in un paese di cui non parlavano la lingua con bambini ancora scossi dal terremoto e dallo tsunami e con solo una piccola valigia con il vestiario ricevuto dai soccorsi, queste donne avevano bisogno dell’assistenza di volontari che potessero fare da interprete e da guida. Proprio allora una socia di JASGA aveva portato a Roma l’anziano padre novantenne proveniente da Fukushima. La stessa socia è andata a prendere tutte le 36 madri arrivate con i bambini e si è presa quotidianamente cura di loro perché bisognava evitare che cadessero nella depressione, esiliate in una terra straniera. L’anziano padre novantenne e i bambini hanno subito familiarizzato parlando nella stessa lingua e anzi nello stesso dialetto e diventando come nonno e nipoti; le madri ancora adesso mandano fiori dal Giappone nell’anniversario della morte del nonno acquisito. In quel momento, i soci dell’associazione JASGA hanno aiutato le madri e i bambini: chi faceva il bucato, chi portava loro il necessario, chi li invitava a pranzo, alla casa al mare oppure a fare una gita. Era importante stare vicini, far sentire l’affetto per allontanarli dalla tristezza e dall’ansia, per non lasciarli mai soli.

3) Forte del riconoscimento ottenuto per l’attività svolta, Giuliana Carli, all’epoca vice presidente dell’associazione JASGA, ottiene la possibilità di utilizzare il salone della sede ENIT per organizzare un bazar di beneficenza.

Direttivo e soci si sono uniti in questo progetto che ha raccolto 1.000.000 yen e un rappresentante dell’associazione JASGA, accompagnato in macchina dalla sig.ra Yokoyama della A.A.R., Association for Aid and Relief di Sōma, li ha consegnati direttamente agli asili e nidi delle città di Sōma, Minamisōma, Ōkuma, Iitate, Ryōzen, Tomioka, Yanagawa, Hobara per l’acquisto di giochi e di acqua potabile.

4) Concerto per aiutare la ricostruzione

Con il sostegno del sig. Tokujirō Takahashi e la collaborazione della famiglia Ōkōchi sono stati organizzati 3 concerti per la ricostruzione nell’auditorium della Casa dei Cittadini di Date, nella scuola elementare di Hobara e nella scuola elemetare di Kamihobara, con la partecipazione della pianista Naoko Omi e della cantante lirica Yukiko Yano; era presente un rappresentante di JASGA e padre Taniguchi che ha fatto anche da autista. In seguito è stata presa a noleggio una macchina per fare un concerto nell’insediamento provvisorio della città di Sōma e JASGA ha sostenuto i costi per i messaggi di sostegno e il noleggio della macchina.

5) 6 marzo 2012: monumento alle vittime presso la scuola media comunale di Sōma.

Dal comune di Sōma è arrivata la richiesta, accolta da JASGA, di un contributo per i fondi necessari alla realizzazione del monumento presso la scuola media della frazione di Isobe, particolarmente colpita dallo tsunami.

6) Mostra Watanoha Smile

Presso il più grande museo del giocattolo d’Europa ospitato dal Palazzo Rospigliosi a Zagarolo, nei pressi di Roma, grazie all’impegno dell’ex direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo Giorgio Campanaro e di sua moglie Maria, è stata allestita una mostra di lavori realizzati dai bambini di Ishinomaki rimasti orfani a causa del sisma: le opere erano fatte con le macerie raccolte sul campo sportivo della scuola. I bambini venuti dal Giappone sono stati ospitati da varie famiglie di Zagarolo e durante la loro permanenza hanno partecipato alle lezioni dei loro coetanei della scuola elementare locale, hanno visitato il Quirinale ed hanno guardato allo stadio una partita di calcio incontrando Francesco Totti. I bambini hanno anche visto Roma e alcune località nei dintorni e durante la visita a Roma sono stati accompagnati da una guida turistica socia dell’associazione e dall’allora presidente di JASGA; durante la passeggiata, si è consumato un pasto al sacco al Circo Massimo dove 2500 anni fa si radunava il pubblico che veniva a vedere le corse dei carri.

7) Nuova visita a Fukushima e Sōma, incontro con il sindaco di Date.

Sono stati consegnati i fondi raccolti da JASGA al dipartimento per gli aiuti alla ricostruzione e all’infanzia del comune di Date mentre messaggi di solidarietà sono stati consegnati all’A.A.R. della città di Sōma. C’è stata anche la possibilità di visita ai cantieri della ricostruzione.

8) Conferenze a Roma

È stata invitata a Roma la sig.ra Yokoyama della sezione di Sōma dell’Association for Aid and Relief (A.A.R.) che dopo lo tsunami ha svolto attività di ricerca e soccorso dei dispersi e si è dedicata all’assistenza nei centri allestititi per i senzatetto. Si sono tenute due conferenze, una per i soci JASGA e le persone coinvolte nell’attività e un’altra aperta al pubblico. Gli amici italiani hanno mostrato anche in quelle occasioni un grande interesse e preoccupazione per il Giappone e per i giapponesi, in particolare per quanto riguarda le conseguenze dell’incidente alla centrale nucleare. Alla conferenza aperta al pubblico erano presenti anche i giornalisti e le immagini sono state trasmesse dai telegiornali ed è stata una preziosa occasione per conoscere esperienze dirette e notizie sulla situazione reale che non si riuscivano a ricavare dai tradizionali canali di informazione. Un ringraziamento per la collaborazione va fatto al direttivo e ai soci JASGA a partire dalla sig.ra Miyazaki. Il giorno successivo si è svolta l’udienza privata dal Papa in Vaticano. La visita in Vaticano ha rappresentato l’occasione per esprimere la gratitudine per l’aiuto ricevuto, in particolare per gli aiuti alimentari del Vaticano arrivati via elicottero a una popolazione rimasta senza cibo da giorni: un aiuto che ha restituito la speranza di vivere. È seguito l’incontro con il rettore del Redemptoris Mater arcivescovo Hirayama, con visita del collegio accompagnati da padre Taniguchi. L’organizzazione di tutta la permanenza a Roma comprese le visite turistiche è stata curata dalla signora Ōkōchi, rappresentante per JASGA dei volontari impegnati per la ricostruzione di Fukushima.

9) Per un soggiorno lontano dalle radiazioni, la piccola Nako, divenuta ormai la mascotte di JASGA, è tornata a Roma!

10) Gli italiani amano molto i fumetti giapponesi e quindi la manifestazione Romics riscuote sempre grande successo: si tiene un concorso di cosplay, si allestiscono stand con cibo giapponese e maid café e vengono ospitati celebri autori di manga giapponesi.

La manifestazione Romics del 2015 ha ospitato una mostra di okiagari koboshi (“piccolo monaco sempre-in-piedi) della città di Aizu, simbolo della ricostruzione della regione del Tohoku. Il progetto è stato ideato dal grande stilista recentemente scomparso Kenzo. Si tratta di okiagari koboshi disegnati e firmati da musicisti di fama internazionale, attori come Alain Delon, lottatori di sumo, vincitori di medaglie d’oro e personaggi famosi in vari campi. La mostra è stata allestita presso l’Istituto Giapponese di Cultura in Roma, presso Romics e poi portata al museo di Zagarolo. Per la realizzazione della manifestazione hanno collaborato la signora Hasegawa e altri 2 soci della associazione JASGA. Durante la cerimonia conclusiva, in rappresentanza di Fukushima, ho potuto comunicare al pubblico che riempiva la sala la gratitudine per il legame con gli amici italiani.

11) Ogni anno l’11 marzo, grazie all’interessamento di Giorgio e Maria Campanaro, padre Molinari celebra una messa speciale per ricordare il terremoto del Giappone Orientale presso la chiesa di Santa Rita da Cascia a Roma.

Nel 2014, a tre anni dal terremoto, un coro professionista ha intonato Hana ga saku (Fioriranno i fiori) e la socia JASGA, la signora Ōkōchi, ha letto in giapponese un passo del Vangelo; molti membri di JASGA hanno partecipato alla messa e chi non è riuscito a entrare nella chiesa piena ha pregato nella piazza antistante. La messa è stata celebrata in contemporanea con il Giappone ed era presente la televisione pubblica NHK. Sulle ali del vento le preghiere e le splendide note del canto certamente avranno portato il loro messaggio fino in Giappone. Il giorno successivo alle 5 di mattina la michelangiolesca piazza del Campidoglio ha ospitato una cerimonia di commemorazione con preghiere e con la deposizione di fiori, illuminata dalla limpida luce dell’alba: chissà se queste preghiere saranno arrivate sulle coste del Giappone…

12) Mostra di okiagari koboshi al Museo del Giocattolo di Zagarolo

Un collaboratore dello stilista Kenzo, il sig. Watanabe, ha chiesto a un socio JASGA l’aiuto per far conoscere a molti italiani il progetto degli okiagari koboshi. Si è deciso quindi di organizzare una mostra presso il Museo del Giocattolo di Palazzo Rospigliosi a Zagarolo che già aveva ospitato la mostra Watanoha Smile. Anche questa volta l’evento è stato realizzato grazie al prezioso aiuto dei coniugi Campanaro e il lavoro di numerosi volontari. Alla cerimonia di apertura della mostra hanno partecipato i Samurai Artist incontrati per caso qualche giorno prima all’ambasciata del Giappone. Inoltre hanno collaborato la cantante lirica Yasuko Fujii e una pianista che si sono esibite con grande successo. Per l’occasione, molte cittadine di Zagarolo hanno voluto dare un segno di ospitalità. Alla cerimonia erano presenti anche molti soci dell’associazione JASGA venuti fino a Zagarolo.

13) Dono di oggetti di arte popolare del Tohoku da parte della prefettura di Miyagi

In questo progetto sono stati coinvolti il sindaco di Zagarolo e il direttore del Museo del Giocattolo. Un interprete volontario ha accompagnato i funzionari della prefettura di Miyagi e il socio JASGA, il signor Kurihara, ha tradotto le spiegazioni sulle origini e sulle caratteristiche di ognuno degli oggetti di arte popolare. Alla cerimonia di consegna dei doni la cantante lirica Yasuko Fujii ha cantato i rispettivi inni nazionali e canzoni popolari italiane e giapponesi e la sua voce ha incantato l’uditorio. Le piccole e graziosissime sorelle Sawaguchi hanno consegnato i fiori ed è stata una cerimonia molto bella. Si era parlato di dedicare una sala del museo agli oggetti giapponesi ma il progetto si era arenato anche a causa del cambiamento di amministrazione in Italia e in Giappone e speriamo che questo progetto venga ripreso in futuro.

14) Si è svolta una tournée di 230 tra musicisti e cantanti spagnoli e italiani che si sono esibiti a Fukushima, Kōriyama e al Suntory Hall di Tokyo.

Gli artisti desideravano regalare un’ora di serenità a quanti avevano sofferto a causa del terremoto. Il pubblico era stato invitato gratis e i musicisti suonavano senza compenso. La loro gratitudine andava al Signore che li aveva chiamati per fare del bene. C’erano una donna incinta, musicisti venuti con i loro figli ancora piccoli o con i loro mariti, giovani e anziani. Durante il soggiorno in Giappone tutto il tempo è stato dedicato alle prove e ai concerti, niente tempo libero né visite turistiche. Il successo di questa tournée è stato il frutto di un lavoro intenso durato due anni che ha coinvolto numerose persone che si sono impegnate fuori dalle luci della ribalta. A Fukushima quindi è nato il comitato di accoglienza dell’orchestra del Concerto di Kiko formato dalle persone Yamaguchi, Ōtsuki, Sakuda, Imaizumi, Shimizu, Abe, Sakurai, Miyake, Ōuchi, Yaginuma, Fujikawa, dai coniugi Hata e dai coniugi Narui, A Roma, un socio JASGA originario di Fukushima e gestore di un ristorante giapponese a Roma è stato nominato rappresentante del comitato di accoglienza di Fukushima e più volte ha fatto avanti e indietro tra Italia e Giappone e quando l’orchestra è giunta in Giappone ha fatto anche da guida e interprete. Il progetto di organizzare un concerto si è svolto sotto la responsabilità di padre Taniguchi che ha dovuto faticare molto per ottenere il sostegno del governatore e dell’assessore alla cultura della prefettura di Fukushima. Si è trovato ad affrontare funzionari che dicevano: «Noi dobbiamo occuparci di problemi grandi e vitali. Non abbiamo tempo da perdere per la musica di stranieri con una fede diversa». Ed infatti, al fine di ottenere l’autorizzazione al concerto, padre Taniguchi ha addirittura affrontato una bufera di neve per incontrare l’ex consigliere regionale, il signor Yamaguchi che ha accolto la richiesta di aiuto ed ha fatto pressioni per far avere il rilascio del permesso. Possiamo dire che padre Taniguchi, da una parte è andato a bussare alla porta del governatore, dei consiglieri, dei membri del provveditorato agli studi, del rettore del conservatorio, di presidenti di banca, di amministratori di grandi società e dall’altra parte si è impegnato per raccogliere i fondi necessari: non voglio dilungarmi troppo, ma è stata una lunga lotta! Non si è trattato di un semplice concerto: ho potuto constatare in prima persona quanto duro lavoro ci sia dietro le quinte. Non è stato il merito di una singola persona e la mia riconoscenza va a tutti coloro che hanno collaborato. La grande emozione del pubblico che riempiva la sala non era altro che riconoscenza. A Fukushima i musicisti hanno alloggiato allo Yoshikawaya, l’albergo che usa anche l’Imperatore ma che nei giorni dopo il terremoto ha ospitato chi fuggiva dallo tsunami e dalla centrale nucleare; un luogo dove normalmente non avremmo occasione di dormire. Abbiamo mangiato nella grande sala dove avevano bivaccato soldati e soccorritori. Un unico rimpianto: non è stato possibile immergersi nella celebre grande vasca termale all’aperto dell’albergo per non rischiare di scivolare e farsi male prima del concerto: questo può dare un’idea della grande cura con cui era stata preparata la manifestazione!

15) Radio Onda Rossa, emittente radiofonica di Roma.

Molti italiani usano la macchina per spostarsi o per andare al lavoro: il traffico della mattina supera ogni immaginazione. Mentre si è imbottigliati si ascolta la radio e Radio Onda Rossa è un’emittente che non ha pubblicità perché si finanzia solo con donazioni. La mattina va in onda in diretta la rassegna stampa e gli ascoltatori possono intervenire al telefono. Ogni anno questa radio trasmette uno speciale per commemorare il terremoto del 2011 e riferire dello stato della ricostruzione e delle conseguenze dell’incidente alla centrale nucleare: da due anni a questa parte l’ospite speciale dal Giappone è il signor Ōkawara, abitante della prefettura di Fukushima che ha vissuto il disastro. La sua partecipazione ha avuto grande ascolto e il suo intervento è stato mandato in onda per tre volte fino al giorno dopo. L’anno scorso ha potuto partecipare in extremis subito prima del lockdown. Solitamente a discutere e a tradurre il lungo testo del suo intervento è un sostenitore dell’associazione JASGA e cioè il signor Rocco Gaudioso. Il signor Ōkawara spiega al microfono affinché anche una sola persona in più possa conoscere quale sia la situazione reale e poi un italiano riferisce le sue parole: ogni volta che ascolto sento una grande tensione!

Non dobbiamo dimenticare. Noi sopravvissuti abbiamo perso i nostri familiari, i nostri amici, le nostre case, abbiamo provato una tristezza che sembrava presagire la fine del mondo. Costretti a rifare da capo una vita intera. Dobbiamo affrontare e superare tutto questo. Per i nostri figli e per i nostri nipoti, abbiamo il dovere di ricostruire, di vivere e di essere forti. Anche i problemi nati dall’incidente alla centrale nucleare ancora non sono stati superati.

Non ci dimenticate!
Noi non dimentichiamo.
Anche da Roma noi preghiamo per tutti voi.

Chikako Okochi (tradotto da Kurihara Daisuke)