14 Febbraio festa degli innamorati, perchè? Come si festeggia in Giappone?

honmei-choco

Il 14 febbraio e’ il giorno dedicato a  San Valentino e in quasi tutto il mondo è considerato protettore degli innamorati.
Chi era San Valentino? Sembra che il Santo fosse nato a Terni il 176 dopo Cristo in una famiglia benestante e che si convertì presto al cristianesimo. Fu consacrato vescovo di Terni a 21 anni e si racconta che usasse regalare fiori alle coppie di innamorati, che mettesse pace tra i fidanzati e li incitasse a sposarsi e ad avere figli. Ci sono diverse teorie sulla vita di San Valentino come ad esempio che non ci fosse solo un San Valentino ma addirittura tre.  Secondo la tradizione, mori il 14 febbraio 273 per decapitazione lungo la via Flaminia a Roma durante le persecuzioni cristiane e attualmente il corpo del Santo  e’ sepolto nella basilica di Terni a lui dedicata. 

L’origine della festa degli innamorati che ricorre il 14 Febbraio sembra risalire all’epoca romana, nel 496 dopo Cristo, quando l’allora papa Gelasio I avrebbe sovrapposto la festa di San Valentino a quella pagana dei Lupercalia, ponendo fine agli antichi riti pagani dedicati al dio della fertilità Luperco. Questi riti si celebravano il 15 Febbraio e prevedevano festeggiamenti talmente sfrenati tanto da essere in contrasto con la morale e l’idea di amore dei cristiani. Papa Gelasio I decise di porre fine agli stravaganti riti dei Lupercalia stabilendo di festeggiare la “festa dell’amore” il giorno precedente, giorno dedicato a San Valentino. Così facendo il Santo finì per sostituire il dio pagano Luperco e fu identificato come il protettore dei fidanzati.
Oggi e in occidente, in occasione della festa di San Valentino, gli innamorati amano scambiarsi regali magari cenando a lume di candela.

 Ma in che modo si festeggia San Valentino in Giappone?

Come per tutte le feste importate dall’Occidente in Giappone, la festa di San Valentino è molto popolare ma i giapponesi la hanno interpretata nel loro unico e specialissimo modo.
Non esiste, infatti, la consuetudine tra gli innamorati di avere un appuntamento romantico e scambiarsi regali ma è una festa che riguarda “l’affetto” in generale e che coinvolge principalmente le donne che hanno l’occasione di dichiarare o far capire il loro affetto o amore agli uomini.
Quando si è iniziato a festeggiare questa festa all’incirca negli anni ‘50 del secolo scorso, in realtà non era pensabile che una donna mostrasse in maniera evidente i propri sentimenti e non è difficile immaginarlo visto che anche al giorno d’oggi i giapponesi non sono dei grandi comunicatori delle proprie emozioni.
Ora però, rispetto al passato, la cultura giapponese è un poco cambiata e non è più considerato scandaloso se una donna confessa il proprio affetto. Le donne, quindi, regalano cioccolato scuro agli uomini della propria vita che in vario modo sono considerati speciali: non solo agli innamorati ma anche amici, parenti, colleghi e capi.

La cosa particolare per noi occidentali è che, in base al grado di affetto, ci sia un tipo di regalo a base di cioccolato da offrire.
Ad esempio, ai colleghi e capi e anche ai parenti si regala un tipo di cioccolato che ha un nome specifico:
giri-choco che significa “cioccolato d’obbligo” ma in giapponese il significato ha una sfumatura un poco diversa da quella dell’italiano: è un gesto di gratitudine e stima da manifestare al collega o al parente attraverso il regalo.

giri-choco

C’è anche la variante da regalare agli amici più intimi, non solo agli uomini ma anche alle amiche come simbolo di amicizia e che si chiama tomo-choco ovvero “cioccolato dell’amico”.      

Il cioccolato che si regala ai fidanzati, mariti o innamorati si chiama honmei-choco che potrebbe essere tradotto con “cioccolato del vero amore”. Tradizionalmente le donne giapponesi, per far capire all’amato che il proprio amore è vero e profondo, preparano da sole l’honmei-choco in quanto considerano il cioccolato commerciale non all’altezza dei propri sentimenti.

Ma che cosa fanno i single? Di certo non si piangono addosso e anche per loro esiste un tipo di cioccolato chiamato jibun-choco che chiaramente è il cioccolato che si dona a se stessi come occasione per farsi un dolce regalo e quindi coccolarsi un poco.

A questo punto, si potrebbe pensare che in Giappone gli uomini siano esonerati dal fare regali alle donne ma non è così!
Esattamente un mese dopo, il 14 Marzo, si festeggia il White Day, una festività che è nata in Giappone ma è divenuta popolare anche in altri paesi dell’Estremo Oriente. In questo giorno sono gli uomini che hanno ricevuto cioccolato in regalo il 14 Febbraio a dover ricambiare regalando a loro volta del cioccolato rigorosamente bianco ed è da questa usanza che nasce il nome della ricorrenza.         

White Day-choco

Anche per gli uomini vale la distinzione dei vari tipi di cioccolato da regalare in base alla relazione con la donna a cui si fa il regalo. C’è da dire però che spesso gli uomini regalano alla donna che amano non solo cioccolato bianco ma anche un altro tipo di regalo a volte molto costoso e di colore necessariamente bianco, simbolo di purezza. La cosa molto importante per i giapponesi e stravagante per gli occidentali è che gli uomini dovrebbero spendere di più, circa tre volte in più, rispetto a quanto speso dalla donna. Se invece   il dono fatto dovesse avere un valore simile a quello ricevuto dalla donna allora sembrerebbe che l’uomo non ricambi  sinceramente e profondamente i sentimenti della donna.  

Insomma, sia il 14 Febbraio che il 14 Marzo i giapponesi hanno un bel da fare per la ricerca del tipo di cioccolato “giusto” da regalare!

                                                              Giulio e Luigia