Carnevale: festa cattolica o festa pagana?Carnevale Romano Storico

“I Moccoletti al Corso” di Ippolito Caffi (1852)

Il Carnevale è una delle feste più amate e celebrate in particolare nei paesi cattolici. Oggi la viviamo come una ricorrenza religiosa che cade il Martedì prima della Quaresima, ossia 40 giorni prima di Pasqua. Il termine Carnevale sembra che derivi dal latino carnem levare oppure carnem levamen che significa “eliminare la carne” ed infatti, durante la Quaresima normalmente ci si astiene dal consumo di carne. Alla fine del XIII secolo risalgono le prime testimonianze dell’uso del vocabolo “carnevale” o anche “carnevalo” per indicare il banchetto che si teneva il giorno precedente l’inizio della Quaresima.

Ma qual è l’origine della festa?

La celebrazione del carnevale ha origine da festività molto antiche, dalle dionisiache greche e in particolar modo dai Saturnali romani che erano celebrati tra il 17 e 23 Dicembre ed erano legati al ciclo vitale del sole e alla conclusione del ciclo naturale delle stagioni. In questo periodo era sovvertito l’ordine sociale e tutto era permesso: il potere era sospeso e quindi niente guerre, né processi né lavoro; servi e schiavi prendevano il posto dei padroni; veniva eletto un personaggio, un principe, che era una sorta di caricatura della classe nobile e in genere indossava abiti dai colori sgargianti e aveva sul viso una buffa maschera. Questa figura era la personificazione di una divinità infera preposta alla custodia delle anime dei defunti ma anche protettrice delle campagne e dei raccolti.
In epoca romana si credeva che tali divinità, durante l’inverno, quando la campagna era incolta, riemergessero dal sottosuolo e vagassero durante tutto l’inverno e allo scopo di indurli a ritornare nell’ aldilà e a propiziare i raccolti della successiva stagione estiva venivano organizzate feste in loro onore. In definitiva, in onore dei dio Saturno gli antichi si dedicavano ad intere giornate di festa dove l’allegria era il filo conduttore e ci si abbandonava allo scherzo, alla sfrenatezza e ai piaceri più diversi.

Carnevale Romano Storico

Le pratiche legate ai Saturnali sono sopravvissute nei secoli fino alla Roma papalina e all’ Unità d’Italia. Per questo, Roma ha sempre avuto una vivacissima tradizione carnevalesca e le sue strade venivano ogni anno invase da feste, maschere e dissolutezze varie. Le prime testimonianze del Carnevale romano risalgono al X secolo d.C. e da allora fu uno dei principali festeggiamenti della Roma pontificia.

Alcuni giorni prima della Quaresima era la “Patarina” una storica campana del Campidoglio a dare l’avvio al Carnevale. Dopo il suo rintocco la festa aveva inizio e Roma follemente si trasformava.

Fino alla metà del ‘400 i festeggiamenti carnevaleschi si tenevano nell’ attuale piazza Navona dove venivano organizzati tornei cavallereschi. Gli eventi però che riscuotevano più successo si avevano presso monte Testaccio che all’ epoca era pressoché disabitato e dove i divertimenti assumevano toni più cruenti. Uno degli spettacoli preferiti, infatti, era quello della Ruzzica de li porci, un crudele divertimento che consisteva nel far rotolare giù da un pendio dei carretti infiorati tirati ciascuno da due maiali bardati a rosso. Era compito di alcuni giovani precedentemente prescelti di fermare i carri guidati dai maiali ma ciò era ostacolato dal sopraggiungere di tori liberati dall’ alto del monte che, eccitati dalla vista del rosso, si gettavano infuriati sui maiali e sui giovanotti creando un grande pandemonio! Alla fine però tutti finivano banchettando allegramente.

Fu il papa Paolo II eletto nel 1464 a voler spostare e concentrare il grosso dei festeggiamenti nella zona dell’attuale piazza Venezia. Il papa, infatti, intendeva valorizzare il palazzo di famiglia, Palazzo Venezia da poco costruito, facendolo divenire con l’omonima piazza in cui sorgeva, l’approdo finale del carnevale. Il papa emanò addirittura un regolamento in cui erano dettagliatamente elencate le diverse e singolari competizioni. Si andava dalla corsa degli ebrei che dovevano correre rigorosamente dopo aver mangiato abbondantemente al fine di rendere più grottesca la gara, alla corsa dei bambini cristiani, passando per quella degli anziani di età superiore a sessant’ anni fino alle divertenti corse delle bufale e degli asini. Accanto a queste gare nel corso degli anni si aggiunsero altri tipi di competizioni, da quella dei nani a quella degli zoppi senza dimenticare la gara dei deformi.
E’ evidente come il Carnevale romano avesse un carattere non solo molto popolare, ma anche dissacrante e cinico.

L’evento principe del Carnevale che ebbe inizio da papa Paolo II era senza dubbio la Corsa dei Berberi o Barberi (dal nome della razza araba dei cavalli) che, come per le altre gare, utilizzava il lungo rettifilo dell’allora via Lata e che in seguito, proprio perché si tenevano le corse di cavalli, cambiò nome in via del Corso. La gara consisteva nella corsa di cavalli precedentemente scossi, privi di fantino, che partivano dall’ odierna piazza del Popolo e fra le ali di folla e l’incitamento dei presenti, arrivavano correndo follemente a piazza Venezia sotto le finestre del Palazzo del papa. Nell’ ultimo tratto di gara, quelli che riuscivano a saltare in groppa ai cavalli in movimento ricevevano dei regali. Una volta arrivati a destinazione, gli equini venivano frenati mediante un grosso telone tirato da una parte all’ altra della piazza che allora era molto più stretta di come la vediamo oggi.

Un altro degli eventi molto vissuto dai romani era la Festa dei Moccoli inaugurata alla fine del XVIII secolo. Per partecipare bisognava essere in maschera e avere con se una candelotto chiamato “moccoletto”; lo scopo era tenere acceso il moccoletto il più a lungo possibile cercando invece di spegnere, nel correre, quello degli altri. Chi si ritrovava con il moccoletto spento doveva togliersi la maschera.


La fine del divertente e popolare Carnevale romano iniziò negli anni che immediatamente seguirono l’unità d’Italia quando Vittorio Emanuele II decise di abolire per sempre la amata ma pericolosa manifestazione della Corsa dei Berberi dopo che un giovane fu travolto ed ucciso.
Questa scelta segnò l’inizio del declino del tradizionale Carnevale romano.

Luigia R.