L’amore nell’ antica Roma

Come  non  iniziare questa rubrica  con l'amore?  D'altronde Roma è proprio l'anagramma della parola latina Amor. Che importanza aveva l'amore al tempo dei romani? La leggenda delle origini a dire il vero non  ci fa pensare ad unioni consensuali tra uomini  e  donne se guardiamo al "ratto delle sabine".  Si  può  dire  che  i  rapporti  iniziali fossero abbastanza burrascosi per poi frenare decisamente in epoca repubblicana. La storia ci  parla soprattutto  delle famiglie nobili ,con mogli austere e dedite soprattutto all'educazione dei propri figli. Le donne iniziano a pensare di più alla  loro  bellezza  con  l'espansione di  Roma, quando s'iniziarono  ad importare dalle altre  civiltà profumi e trucchi cosmetici che le resero più seduttive.   La  società  romana era  indubbiamente maschilista  ( nessun dubbio, vero?) e l'emancipazione femminile non era vista di buon occhio. Le relazioni amorose erano quasi sempre all'interno del matrimonio anche se non si disdegnavano di certo le amanti che spesso si sceglievano all'interno della propria cerchia di  amici, anch'esse  sposate.   Gli incontri extraconiugali avvenivano quasi sempre a casa di lei, approfittando della complicità delle ancelle.   Tra    le   famiglie   nobili  , erano   spesso   i   teatri  , i   luoghi   d' incontro    ed innamoramento.  Tra gli amori  più famosi ricordiamo  quello di  Ottaviano  Augusto per Livia e quello di Cesare per Servilia, che per ironia della sorte era anche la madre di Bruto. I primi due si conobbero ad un banchetto, erano entrambi sposati e sia Livia che la moglie di Ottaviano, Scribonia, erano incinte ma questo non fermò Ottaviano che qualche giorno dopo si recò a casa del marito dicendo che voleva la moglie ed anche il figlio che in seguito adotto' e che fu il suo successore alla guida dell' Impero. Nonostante l'inizio tumultuoso i due vissero uniti per 52 anni. Diversa sorte invece ebbero i secondi. Cesare dopo il divorzio chiese la mano di Servilia che invece lo spronò a sposare una ragazza più giovane in quanto lei ormai quarantenne non avrebbe potuto più dargli un figlio. Eppure tra le amanti più famose di Cesare non ricordiamo Servilia ma Cleopatra che conquistò il suo di cuore e quello di Antonio mentre le sue arti seduttive a nulla le servirono con Ottaviano. Il tradimento non era raro da ambo le parti ed a volte uomini facoltosi, desiderosi di avere relazioni con donne giovani e belle finivano per comprare il loro "amore", con l'aiuto di mezzane che non di rado erano le madri delle fanciulle ed a cui andavano tutti i soldi. Una relazione di questo tipo poteva anche essere definita da un contratto dove si stabiliva un periodo durante il quale la ragazza doveva osservare una serie di regole e non incontrarsi con altri uomini. Il contratto poteva durare un mese od anche periodi molto più lunghi .
Il matrimonio era deciso dai genitori e le donne potevano sposarsi a partire dai 12 anni e gli uomini dai 14 ,spesso queste unioni erano decise in base ai vari interessi economici delle famiglie. I divorzi erano frequenti e per gli uomini anche relativamente semplice, bastava trovare una buona scusa, accettata da tutta la famiglia a cui toccava sancire l'avvenuto divorzio; per la donna era più difficile le richieste dovevano essere giustificate da maltrattamenti molto gravi, tali da far intervenire il capo della famiglia da cui proveniva la donna e solo in questo caso veniva autorizzata a divorziare.
                                     Anna