La storia mette sempre l’accento sui ricchi i potenti ,quelli che hanno fatto la Storia,ma come vivevano i cittadini normali ? La cosiddetta plebe? La maggior parte dei cittadini romani che viveva in città e non lavorava la terra era povera. In quel periodo “il lavoro non nobilitava l’uomo” anzi c’era l strana credenza che chi dovesse lavorare per mantenersi era un essere indegno senza onore ,pronto a cedere ai vizi ed alle menzogne.
Il contadino non era a differenza del cittadino una persona bisognosa, certo conduceva una vita dura ,frugale ma si accontentava di quel poco che aveva e riusciva a sostenere se stesso e la sua famiglia, poi c’era l’artigiano ed anche questi aveva in affitto o possedeva un piccola bottega e si guadagnava la vita con quello che sapeva fare con le proprie mani . Infine, c’era il povero senza mestiere che cercava la protezione di un patrono che serviva e sosteneva nelle elezioni e dal quale riceveva assistenza sia legale che finanziaria. I poveri godevano della distribuzione gratuita o a basso prezzo di grano e potevano assistere gratis agli spettacoli pubblici. La miseria però spaventava il cittadino romano, poteva capitare che un contadino a causa di carestia guerre o mancato raccolto perdesse le sue terre ,fino al III secolo a.C. andava ad ingrossare la schiera degli schiavi, in seguito questo fu proibito ma con la perdita della terra perdeva tutto e si trovava costretto a lasciare la campagna e trasferirsi in città dove quasi sempre finivano per aumentare il numero degli emarginati. Anche l’artigiano poteva cadere in disgrazia, una malattia prolungata che gli impediva di pagare l’affitto una sopravvenuta disabilità che lo rendeva inabile a quel tipo di lavoro lo gettava nelle file dei poveri a vivere di elemosina ed ad essere disprezzati dai ricchi che li consideravano fannulloni. I plebei erano divisi in buoni e cattivi.
I buoni servivano i ricchi per scopi elettorali , usufruivano alla distribuzione di grano e partecipavano gratuitamente agli spettacoli pubblici .Il povero che non godeva della protezione di un patrono era considerato una persona dalla bassa statura morale, un delinquente ed era escluso dalla distribuzione del grano dagli spettacoli, dalle terme .
Gli affitti a Roma erano molto alti ,3 o 4 volte lo stipendio di un lavoratore. A volte gli artigiani affitavano un posto letto nelle proprie botteghe ma i più pover neanche questo potevano permettersi. I miserabili vivevano in condizioni spaventose ai margini della città a volte sotto i ponti o le scale in condizioni igieniche precarie senza neanche i soldi per accedere alle latrine : la malnutrizione era cronica e le malattie si diffondevano facilmente. I poveri venivano lasciati morire per strada e poi raccolti dagli schiavi pubblici se prima non venivano sbranati dai cani .
Anna